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Proponiamo soltanto psicoterapie scientificamente provate, raccomandate dalle linee guida internazionali, selezionando psicoterapeuti e psichiatri altamente formati.
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La terapia dialettico comportamentale (Dialectical Behavior Therapy – DBT) è un trattamento cognitivo comportamentale ideato da Marsha Linehan, professore di Psicologia Clinica presso la Washington University di Seattle (USA), originariamente sviluppato per soggetti con condotte parasuicidarie o suicidarie e in seguito applicato a soggetti con disturbo di personalità borderline. Consiste in una combinazione di psicoterapia individuale, skills training di gruppo, consultazione (coaching) telefonica e un team di consultazione tra terapeuti.
Numerosi studi empirici hanno dimostrato l’efficacia della terapia dialettico comportamentale nel disturbo borderline di personalità, soprattutto nella riduzione degli agiti autolesivi e dei comportamenti suicidari, il ricorso all’ospedalizzazione, l’abbandono delle cure, l’abuso di sostanze e nell’incremento delle abilità psicosociali e di regolazione emotiva; La terapia dialettico comportamentale è infatti inclusa nelle Linee Guida dell’American Psychiatric Association (2001) e nelle Linee Guida NICE (2009) tra le terapie “Evidence Based” per il trattamento del disturbo borderline.
Nel corso del tempo la terapia dialettico comportamentale standard si è adattata ad altre condizioni psicopatologiche in cui la disregolazione emozionale gioca un ruolo importante, quali i disturbi dell’alimentazione (bulimia, binge eating), la dipendenza da sostanze e da alcol, la suicidalità nell’adolescenza, la depressione resistente al trattamento.
La terapia dialettico comportamentale si basa su un modello biosociale e dialettico che enfatizza in modo particolare il ruolo delle difficoltà nel regolare le emozioni e il comportamento nei disturbi psicologici.
La teoria biosociale della personalità propone una visione multifattoriale del disturbo borderline in particolare: il funzionamento mentale è l’esito dell’interdipendenza dei seguenti fattori:
Per ambiente invalidante intendiamo un ambiente che ha negato, trascurato, ridicolizzato, sminuito o comunque non ha accolto, o dato una corretta lettura alle emozioni del bambino. Secondo il modello biosociale l’alterazione principale nel disturbo borderline è la compromissione dei sistemi di regolazione delle risposte emozionali. Tale dis-regolazione emotiva a sua volta dipende da una vulnerabilità di base associata ad una incapacità di controllare e regolare le proprie emozioni. La vulnerabilità emotiva è caratterizzata da un’alta sensibilità agli stimoli emozionali ed un’esperienza soggettiva di forte intensità delle emozioni (tempesta emotiva), a cui conseguono risposte emotive estremizzate o drammatiche (le reazioni emotive durano a lungo, sono difficili da calmare) e un lento ritorno alla normalità (facilità a riattivare le emozioni). La disregolazione e la vulnerabilità emotiva spiegano le principali caratteristiche del disturbo borderline: l’instabilità cognitiva, comportamentale, nell’immagine di sé, nelle relazioni con gli altri.
Il modello dialettico parte, invece, dal presupposto che:
Il pensiero dialettico trascende le opposte polarità, tenta di integrare punti di vista contraddittori per una visione del mondo che li implichi entrambi, tollera la contraddittorietà e riconosce che qualunque prospettiva omnicomprensiva racchiude in sé le proprie contraddizioni.
Le persone con disturbo borderline ragionano invece con un pensiero dicotomico, cioè tutto o nulla, danno significato all’esperienza cercando di incasellarla in una di due polarità antitetiche (funzionamento “bianco o nero”), cercano di ancorarsi a verità assolute ed immutabili.
Obiettivo della terapia dialettico comportamentale è di aiutare il paziente a prendere in considerazione sia il bianco sia il nero per arrivare ad una sintesi degli opposti (non è aiutare a vedere le sfumature di grigio), in modo da non disconoscere la realtà dell’uno o dell’altro. Quindi la terapia è dialettica nel senso che prevede un approccio bilanciato tra strategie di cambiamento e strategie di accettazione. Lo stile del terapeuta alternerà una calda accettazione e un atteggiamento irriverente che sproni al cambiamento.
“È una sorta di ballo armonico e fluido tra cambiamento ed accettazione..”
Il Gruppo Studi Cognitivi è leader in Italia nel campo della psicoterapia. Il gruppo è specializzato primariamente nell’alta formazione, nella ricerca, nella divulgazione scientifica e nell’erogazione di servizi clinici nel campo della salute mentale.