Riabilitazione neuropsicologica
A seguito di patologie correlate all’invecchiamento, come la demenza, a incidenti vascolari, a traumi cranici, a patologie psichiatriche croniche o a malattie internistiche, alcune abilità cognitive possono apparire compromesse. Dopo un’attenta e accurata valutazione neuropsicologica che metta in rilievo eventuali deficit cognitivi è possibile effettuare cicli di riabilitazione neurocognitiva per migliorare il funzionamento cognitivo, stabilizzare i deficit cognitivi, stimolare le abilità cognitive residue per rallentare il decorso della malattia.
La riabilitazione neurocognitiva è un processo terapeutico rivolto al soggetto con danno cerebrale, per ridurre i deficit cognitivi e comportamentali, per migliorare la sua capacità di elaborare e utilizzare le informazioni e per consentirgli un migliore funzionamento sociale e lavorativo. Fonda i suoi presupposti teorici sulle proprietà plastiche del cervello adulto, ossia le capacità del cervello di modificare la propria struttura e funzionalità, sia a livello neuronale che cognitivo, in risposta a richieste e stimoli provenienti dall’ambiente e mediante la stimolazione di processi di apprendimento.
A seconda della patologia si osservano deficit cognitivi peculiari e ciò richiede una programmazione dell’intervento di riabilitazione neurocognitiva mirata e specifica (Riabilitazione Neuropsicologica per la Demenza – Riabilitazione Neuropsicologica per i Disturbi Alimentari).
Bibliografia
- Mazzucchi A. (2006). La riabilitazione Neuropsicologica. Masson.
- Làvadas E., Berti A. (2002). Neuropsicologia. Manuali. Il Mulino.
- Mondini S., Mapelli D., Arcara G. (2009). La valutazione neuropsicologica. Carocci Faber.
- Bianchi A. (a cura di) (2013). L’esame neuropsicologico dell’adulto. Applicazioni cliniche e forensi – Seconda edizione. Giunti.