Quali sono i disturbi d’ansia
Il DSM 5 identifica le seguenti categorie diagnostiche per i disturbi d’ansia:
- Disturbo d’ansia di separazione
- Mutismo selettivo
- Fobia specifica
- Disturbo d’ansia sociale (fobia sociale)
- Disturbo di panico
- Specificatore dell’attacco di panico
- Agorafobia
- Disturbo d’ansia generalizzata
- Disturbo d’ansia indotto da sostanze/farmaci
- Disturbo d’ansia dovuto a un’altra condizione medica
- Disturbo d’ansia con altra specificazione
- Disturbo d’ansia senza specificazione
Sebbene i criteri diagnostici dei disturbi d’ansia siano i medesimi sia in riferimento all’età evolutiva e adolescenza sia in riferimento all’età adulta, di seguito descriviamo la sintomatologia dei disturbi d’ansia più frequenti nell’infanzia.
I sintomi del Disturbo d’Ansia Sociale
I sintomi tipici del Disturbo d’Ansia Sociale sia per i bambini sia per gli adulti sono i seguenti:
- Paura o ansia marcate relative a una o più situazioni sociali nelle quali l’individuo è esposto al possibile giudizio degli altri, come l’essere osservati o eseguire prestazioni di fronte ad altri.
- L’individuo teme che agirà in modo tale da essere criticato o manifesterà sintomi di ansia che saranno valutati negativamente.
- Le situazioni sociali temute provocano quasi invariabilmente paura o ansia.
- Le situazioni sociali sono evitate oppure sopportate con paura o ansia intense.
- La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia posta dalla situazione sociale e dal contesto socioculturale.
- La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente 6 mesi o più.
I sintomi del mutismo selettivo
Si tratta di una costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche in cui ci si aspetta che si parli (per es. a scuola) nonostante si sia in grado di parlare in altre situazioni. Questa condizione, nel bambino, interferisce con i risultati scolastici o con la comunicazione sociale.
La durata della condizione è di almeno 1 mese (non limitato al primo mese di scuola).
L’incapacità di parlare non è dovuta al fatto che non si conosce, o non si è a proprio agio con, il tipo di linguaggio richiesto dalla situazione sociale.
La condizione non è meglio spiegata dalla presenza di un disturbo della comunicazione (per es. disturbo della fluenza con esordio nell’infanzia) e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di altri disturbi ( es. dello spettro dell’autismo).
I sintomi della fobia specifica
Paura o ansia marcate verso un oggetto o situazione specifici (per es. volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue); nei bambini, la paura o l’ansia possono essere espresse da pianto, scoppi di collera, immobilizzazione (freezing) o aggrappamento (clinging).
La situazione che fa paura o l’oggetto della fobia provocano quasi sempre immediata paura o ansia.
La situazione o l’oggetto fobici vengono attivamente evitati, oppure sopportati con paura o ansia intense.
La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al reale pericolo rappresentato dall’oggetto o dalla situazione specifici e al contesto socio-culturale.
La paura, l’ansia o l’evitamento durano tipicamente per sei mesi o più, anche nel bambino.
La paura, l’ansia o l’evitamento causano disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, scolastico, o in altre aree di vita importarti e interferiscono con lo sviluppo.
Il disturbo non è meglio spiegato dai sintomi di un altro disturbo mentale, tra cui la paura, l’ansia e l’evitamento di situazioni associate a sintomi simili al panico o ad altri sintomi invalidanti (come nell’agorafobia, o nel disturbo ossessivo-compulsivo), o a ricordi di eventi traumatici o alla separazione da casa o dalle figure di attaccamento, (disturbo d’ansia da separazione), o situazioni sociali (come nel disturbo d’ansia sociale)
I sintomi del disturbo d’ansia da separazione
L’ansia da separazione è un fenomeno normalmente presente durante lo sviluppo neuropsicologico del bambino che, in genere, tende spontaneamente ad attenuarsi dopo i 2 anni; in genere scompare completamente prima dello sviluppo puberale. Dopo i sei anni di età la persistenza di un’ansia da separazione intensa dalle figure significative è meritevole di un approfondimento a cura dello psicologo e/o del medico specialista in neuropsichiatria infantile.
I sintomi dell’ansia da separazione sono i seguenti:
- Difficoltà persistente a lasciare i genitori/persona di riferimento o l’abitazione.
- Timore costante ed eccessivo che possa accadere qualcosa di tragico a un genitore/persona di riferimento.
- Timore costante ed eccessivo che si possa essere vittima di incidenti o rapimenti mentre si è soli.
- Rifiuto sistematico di allontanarsi da casa o di rimanere a casa da soli.
- Incubi ripetuti di separazione dai genitori/persona di riferimento o di perdersi in un luogo sconosciuto.
- Comparsa di sintomi e malesseri fisici veri o presunti, ogni volta che ci si deve allontanare da casa o dai genitori/persona di riferimento. Ad esempio il bambino può lamentarsi o soffrire di mal di testa, dolori addominali ecc.
- Tendenza a essere a richiedere attenzione e presenza costante da parte del genitore o di una figura significativa fino a risultare “appiccicosi” e invadenti.
- Umore ansioso e depresso, apatia e disinteresse, irrequietezza e forte malinconia se costretti a restare soli lontano da casa.
I sintomi devono essere pervasivi e impedire al bambino che ne soffre di dedicarsi alle comuni attività tipiche dell’età (impegni scolastici, sportici, amicizie).
I sintomi devono essere presenti per almeno 4 settimane in bambini e ragazzi fino a 18 anni .
Terapia dei disturbi d’ansia in età evolutiva
Il riconoscimento precoce di un problema d’ansia e una corretta presa in carico del problema può ridurre il rischio che si sviluppino problemi più gravi in una fase successiva, o che s’instaurino delle patologie.
Già nel 1994 Kendall effettua prima prova randomizzata e controllata per valutare l’efficacia della CBT con bambini ansiosi mediante il suo programma di terapia “Coping cat” (16 sedute per bambini dai 9 ai 13 anni). Alla fine del programma il 64% miglioramenti significativi nelle misure della sintomatologia ansiosa e strategie di coping riferite dai genitori. Diversi sono stati gli studi che si sono susseguiti da allora e che hanno portato prove di efficacia della CBT nel trattamento dei disturbi d’ansia nei bambini e negli adolescenti.
Nel nostro studio applichiamo il protocollo Cool Kids Program. Si tratta di un trattamento evidence based e la sua efficacia è basata su ricerche effettuate in un decennio alla Macquarie University, al Royal North Hosiptal e alla Queensland University, dal gruppo di R.Rapee.
I principi su cui si basa il trattamento dei disturbi d’ansia
I principi basilari della terapia cognitiva per i disturbi d’ansia con i bambini e con gli adolescenti sono i seguenti:
- Introdurre i genitori e il bambino al concetto di legame tra situazioni – pensieri – emozioni;
- Insegnare a monitorare e identificare i pensieri ansiosi;
- Spiegare l’effetto delle distorsioni cognitive tipiche del pensiero ansioso;
- Insegnare tecniche per trovare prove contro le proprie previsioni, sulla base dell’esperienza passata e della conoscenza generale.
- Insegnare a identificare e mettere in discussione le conseguenze dell’evento temuto;
- Insegnare la capacità di generare “pensieri calmanti” basati su una valutazione realistica dell’evento ansiogeno.
- Apprendere tecniche di rilassamento.
- Esposizione graduale e riduzione delle condotte di evitamento.
Alcuni suggerimenti utili
Di seguito s’indicano suggerimenti utili ai genitori dei bambini ansiosi e/o con disturbi d’ansia in terapia:
- Spiegate al bambino cosa sono l’ansia e la paura.
- Ascoltate e cercate di comprendere le sue emozioni e aiutate vostro figlio a capirle lui stesso.
- Gestite la vostra eventuale ansia e mantenete la calma.
- Incoraggiate il bambino a non evitare le situazioni ansiogene.
- Sviluppate un pensiero realistico.
- Premiate gli sforzi e i piccoli risultati.
Bibliografia
- Berg, C., Rapoport, J., Whitaker, A., Davies, M., Leonard, H., Swedo, S., et al (1989). Childhood obsessive compulsive disorder : a two-years prospective fol- lowup of a community sample. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 28, 528-533.
- Hallett, V., Ronald, A., Rijsdijk, F., & Eley, T. C. (2009). Phenotypic and genetic differentiation of anxiety-related behaviours in middle childhood. Depression and Anxiety, 26 (4), 316-324.
- Feehan, M., McGee, R., & Williams, S.M. (1993). Mental health disorders from age 15 to age 18 years. Journal of the American Academy of Child and Adolescent Psychiatry, 32, 1118-1126.
- DSM-5. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Raffaello Cortina Editore, Milano 2014