Cause delle disfunzioni sessuali
Le disfunzioni sessuali possono avere una causa fisica o psicologica. Nella maggior parte dei casi l’origine è psicologica, ma è fondamentale escludere eventuali cause organiche attraverso vari approfondimenti da valutare caso per caso, dopo una consulenza medica.
Costrutti psicopatologici presenti nelle disfunzioni sessuali
I pazienti che presentano disfunzioni sessuali spesso sono persone che si approcciano all’intimità con pensieri ed emozioni congrue con un’area vissuta come problematica. Spesso questa sofferenza accompagna il soggetto non solo durante l’atto sessuale, ma già nelle ore precedenti. Parliamo allora di ansia anticipatoria, quando cioè inizia a pensare all’avvicinarsi di quel momento in termini astratti e negativi, fenomeno psichico meglio noto come rimuginio. Se provassimo ad analizzare il contenuto del pensiero che regola la reazione ansiosa in questi soggetti, spesso ci troveremmo di fronte a quella che viene chiamata “ansia da prestazione”, che impedisce di vivere la propria sessualità come momento di piacere, ma al contrario come test sulle proprie capacità sessuali. L’attenzione selettiva non è più centrata sul “cosa”, ma su “come” lo sta provando e l’esito dell’esperienza ha la meglio sul piacere di viverla. Il fallimento di tale prestazione può portare tutta una cascata di sintomi secondari di natura svalutativa rispetto all’immagine di sé, con conseguenti vissuti di tristezza e rabbia. Tanto più è in atto, all’interno della sessualità, un test sul valore della persona, tanto più la stessa persona non accetta che vi possano essere incertezza rispetto all’esito. Stiamo parlando, in questo caso, di un’altra tipologia di pensieri tipica dei pazienti ansiosi, cioè l’intolleranza all’incertezza, che li fa avvicinare a quell’evento solamente quando hanno la percezione, fallace e disfunzionale, di poterne controllare l’esito; fallace e disfunzionale poiché tale pensiero mantiene e rinforza il circuito problematico, portando il soggetto a vivere la sessualità spesso attraverso un evitamento massiccio. Questo comportamento, pur sembrando al paziente funzionale a non vivere quegli scenari da lui letti come catastrofici, non fa altro che rinforzarli, oltre che portare in aggiunta una sintomatologia depressiva causata da un forte abbassamento della qualità della vita.
Terapia delle disfunzioni sessuali
La Terapia Mansionale Integrata è una terapia per le disfunzioni sessuali breve e strategica, direttiva, orientata a uno scopo preciso quale modificare comportamenti, emozioni e credenze sulla sessualità. I primi colloqui vengono utilizzati per la ricostruzione del problema e la sua definizione in termini adeguati alla terapia cognitiva comportamentale (definizione del contratto terapeutico e degli obiettivi della terapia). L’intervento, che può essere sia individuale sia di coppia, propone una serie di prescrizioni di comportamenti sessuali, le cosiddette mansioni, che hanno l’obiettivo di intervenire in 4 aree specifiche implicate nella sessualità, a seconda della valutazione iniziale da parte del clinico:
1) La conoscenza di sé
Riguarda la conoscenza personale e comportamentale del proprio corpo, delle risposte sessuali a partire dall’esplorazione visiva e tattile. L’esplorazione dei pensieri, del dialogo interno, del proprio immaginario e dei propri contenuti emozionali, ottenuta con il processo di auto osservazione.
2) La conoscenza di sé con l’altro
Il partner diventa uno specchio in cui osservarsi, sempre su tre livelli: a) comportamentale, in riferimento al corpo e alle risposte sessuali del partner; b) cognitivo, inteso come scoperta della risposta emotiva e dei desideri del partner; c) relazionale.
3) La conoscenza del proprio piacere e dei propri vissuti
Possibilità di sperimentare il piacere sessuale, di scoprirlo nel suo aspetto individuale e di entrare in contatto con le proprie emozioni.
4) La conoscenza dell’intimità di coppia
L’esplorazione dei comportamenti utili a procurare reciprocamente piacere, nonché l’esposizione a livelli di intimità crescente con la condivisione delle emozioni sessuali, allo scopo di sperimentare l’affidamento reciproco come traguardo in un processo di cooperazione.
All’interno della terapia delle disfunzioni sessuali, le fasi sopra indicate vengono integrate con interventi più di matrice cognitivo comportamentale:
- Esplicitazione delle tecniche di psicoterapia cognitiva utili nel trattamento, i dati di letteratura a supporto e il razionale sottostante.
- Esplorazione e ristrutturazione cognitiva focalizzata su elementi dell’immagine di sé e del partner, quali l’identità e il ruolo sessuale, la sicurezza di sé e il potere, l’autostima e la gradevolezza estetica, la conoscenza di ciò che si desidera e da cui si ricava piacere.
- Analisi ed eventuale riformulazione di idee e concezioni erronee sulla sessualità e sul piacere.
- Focus sul perfezionamento e l’apprendimento di varie abilità (sessuali, sociali, di problem solving, di contrattazione e negoziazione).
Bibliografia
- Fenelli A., Lorenzini R., Clinica delle disfunzioni sessuali, Carocci, Roma, 1999 (1° edizione 1991).
- Dèttore D. La terapia sessuale. In Galeazzi A., Meazzini P. (2004), Mente e comportamento. Trattato italiano di psicoterapia cognitivo-comportamentale. Giunti Editore: Milano.
- Kaplan, H.S. (2000). Disturbi del Desiderio Sessuale. Mondadori.
- Boscia, F., Simoncelli, C. (1997). Diagnosi e trattamento delle disfunzioni sessuali. Franco Angeli: Milano.